BETA MOTARD

Posts written by 1MetroDaTerra

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    Intanto se mettevi a fuoco sulla leva invece che sullo scaffale si capiva meglio....

    comunque devi prendere un cavo col cilindretto più grande. Ci sono eccome.

    Per dirtela tutta addirittura quello non mi sembra nemmeno un cavo per moto, bensì uno da bicicletta. Ma dalla foto si vede male.

    Il cavo che ti serve lo trovi da chi armeggia con moto da cross.
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    In tutta sincerità vi dico, era da tanto che ci stavo dietro, che lo pensavo. Avevo visto quali erano i posti da vedere, e le strade da fare. E per farlo con calma ci vorrebbe una settimana.

    Ebbene, avevo deciso di farlo in 2 giorni, partenza la notte, arrivo in zona lavanda a metà mattinata massimo, giro per l'altopiano di valensole con relativi campi di lavanda, botteghe e paese, pernottamento, altra mattinata in giro per valensole e rientro in serata. Alla fine sono 660km da casa mia, di cui molti in autostrada. In 7 ore si và.

    Però.... poi guardi in rete, vedi un sacco di foto, di bei posti... e magari ci sei a 30 km... che fai non vai?! E poi c'è quello quell'altro... e quindi... ormai che hai fatto 30 fai 31. :D

    Bello, bellissimo tutto, posti stupendi curva dopo curva...ma posti famosi per la lavanda come Sault non mi hanno trasmesso grandi emozioni perchè molto "confinati" anche se bellissimi. Insomma, alla fine quello che mi ha drogato è l'altopiano di Valensole nel momento di massima fioritura della lavanda. Partirei adesso per riviverlo.

    Quel viola infinito, il "rombo" delle api, il vento fresco al sapore di lavanda... brividi...
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    Era da un po’ che avevo in mente di prendermi 3 giorni, lasciare tutto e tutti e andare a vedere i campi di lavanda in fiore. Solo che tutte le volte mentre pianificavo l’itinerario arrivavo sempre ad un punto che dicevo “ma ormai che vado, devo andare a vedere questo, quello e quell’altro” e da un giro di qualche giorno si superava la settimana ed ero costretto a rimandare a tempi più lontani.
    Quest’anno, preso da una crisi d’astinenza dopo una piccola caduta che mi ha procurato un mesetto di stop (anche se a dirla tutta, qualche girino piccolo l’ho fatto comunque!! ) in “quattreqquattrotto” ho rimesso insieme quello che da tanto volevo fare e senza troppi indugi sono partito, addirittura con le previsioni molto incerte tendenti al temporale! Ma non posso farci niente, quando mi metto in testa una cosa vado avanti come un mulo!
    Parto il sabato mattina dopo una notte pressoché insonne, non potevo dormire. Non posso dormire sapendo che devo assolutamente dormire. Guido in uno stato di trance fino a Ventimiglia, non so perché, ma questo tratto di strada (ormai percorso più e più volte) mi sembra sempre infinito. Mai fu così tanto sbagliata la frase “l’attesa del piacere, è essa stessa il piacere” – No! L’attesa del piacere è una sofferenza infinita!
    E’ strano come il mal di chiappe, schiena, collo, mani e avambracci semplicemente scompaia dopo aver pagato 40€ di casello autostradale! E'il caso di dirlo, di sicuro la società autostrade mi ha tolto un gran peso!
    Ma adesso non conta più niente, esistono soltanto i colori, le curve, i profumi inebrianti e le donne eleganti.
    La strada costiera passa piano, o forse sono io che non ho nessuna voglia di correre, ho gli occhi sulla splendida vista mare e sulle costruzioni “diverse” da come sono abituato. In compenso incrocio diversi motarders francesi, che a differenza mia ci davano eccome col gas! Tra questi, con gran stupore, un numero imprecisato di ragazze. Cose rare dalle mie parti!
    La costa azzurra è meravigliosa, più per una vacanza con le infradito e il costume che per un giro in moto, ma è comunque un piacere costeggiarla. Attraversando un paesino addirittura un gruppo di ragazze cariche per andare sulla spiaggia salutano e “ululano” al mio passaggio!
    L’itinerario nella mia testa mi porta a fermarmi per un break in quel di Saint Tropez (e non mi chiedete perché!), dove l’esibizionismo è padrone. Qualsiasi cosa tamarra vi venga in mente, qui c’è. L’apparire, ma anche ”l’essere”, qui è fondamentale!
    Un pinco pallino qualunque come me, qui, è un pesce fuor d’acqua!
    Riprendo la strada, è primo pomeriggio, è caldo, ma non importa, non sono mai troppo stanco per andare in moto. Dall’alto di una collina scorgo un piccolo paesino sul mare e ne approfitto per fare una sosta. Cassis vale davvero la pena di essere visitata.

    E l’ora di puntare verso l’hotel, appena fuori Aix, nel borgo di Eguilles. Quindi mi dirigo verso Marsiglia per fare poi l’ultimo pezzo in tangenziale. Scorgere Marsiglia dall’alto, godendo anche di uno splendido tramonto sul mare dopo esser partito all’alba mi rende felice.

    Domenica mattina, sono le 7 e il sole è già alto. Devo solo fare colazione e vestirmi ma sento che sono già in ritardo, quindi prima di partire devo auto-convincermi che nessuno porterà via, di li a breve, quel paradiso terrestre! Altrimenti andrò di corsa senza godermerlo pienamente!
    Oggi è il gran giorno, da Eguilles attraverserò le campagne tra Cadenet, Lourmarin, Apt, Saint Saturnin Les Apt, Sault, Saint Christol, Cereste, Valensole, Moustiers Saint Marie, Castellane fino a Saint Andre Les Alpes, dove c’è una doccia calda e un letto ad attendermi!
    Ebbene, paesaggisticamente parlando, non abbiamo nulla da invidiare alla Francia, ma se parliamo di moto, condizioni del manto stradale, segnaletica chiara e precisa, unito a limiti di velocità che in alcuni punti sono degni dei migliori piloti, beh, qui non c’è storia. La prendiamo persa in partenza.
    E così la strada scorre veloce, tra distese coltivazioni, paesini incantati e montagne di roccia che salgono su a picco. Dalla vetta di una montagna si iniziano a scorgere le prime coltivazioni di lavanda, a dire il vero ancora un po’ indietro nella maturazione, ma l’odore, quello si sente benissimo. Ti entra da tutte le parti, sembra rinfrescarti anche la pelle. Ma soprattutto ti entra in testa e riporta alle mente i ricordi di quando eri piccolo, la mamma ti portava la mattina presto dalla nonna che ancora stava rifacendo i letti, le lenzuola sventolavano, gli armadi erano aperti e l’odore di lavanda si sentiva per tutta la casa.
    In men che non si dica arrivo a Sault, piccolo paesino sulla vetta di un cucuzzolo che fa da vedetta alle fattorie circondate da campi di lavanda. C’è un bel via vai di motociclisti, per lo più Francesi e con moto supersportive. E’ l’ora di pranzo e le botteghe e i ristoranti sono tutti pieni.
    Io per pranzo mi prendo una di quelle baguette lunghe 50cm ripiene di un po’ di tutto, ma con le foglie d’insalata rigorosamente di fuori! E me lo gusto da uno splendido terrazzo a picco sulla vallata che risplende di viola.
    Il viaggio riprende verso Manosque, la strada è bella larga, asfalto tipico francese unito a sali-scendi tipici delle colline Toscane (ma qui il limite è 90…) una goduria, sia guidare che guardarsi intorno. La lavanda ormai è un dolce ricordo, fino a quando dopo una lunga salita si arriva sulla cima di un immenso altopiano. Valensole, tempio della lavanda, ci siamo.
    Qui l’azzurro del cielo si congiunge con il viola dei campi di lavanda matura di cui non si vede mai la fine. E’ il momento di fermarsi, spegnere il motore, togliersi il casco……..e non ripartire più!
    Prendo una stradina sterrata che si addentra tra i campi, non so dove mi porterà, ma la direzione è quella giusta. Vedo un buon posto dove sdraiarmi per un riposino e per fare qualche foto.


    Sebbene non riesca ad ammetterlo, sono stanco. I chilometri sulle spalle si iniziano a sentire e una volta tolto il casco sento la testa ovattata e uno strano ronzio.
    Qualche secondo e mi rendo conto che quello strano ronzio non è la stanchezza, è il rimbombare nell’aria dei miliardi di api drogate di lavanda! Api, api dappertutto! Ben presto me le trovo tra i capelli e i vestiti, ma stranamente non sembrano per niente interessate a me, si muovono sul mio corpo e poi ritornano sui fiori di lavanda. Mi sento uno spettatore invisibile, tanto è meraviglioso.

    Mi godo il momento, sebbene abbia tutto il tempo per fare con calma, vorrei non alzarmi da quel piccolo lembo di terra almeno finché i trattori non passeranno per la raccolta!
    Purtroppo la tabella di marcia chiama, devo percorrere un altro centinaio di chilometri per raggiungere il Verdon e arrivare per il check-in in hotel a Sant andré les alpes.

    Riprendo la moto e continuo per una decina di chilometri su quella strada sterrata, tra grano, girasoli e lavanda mentre il nero di un temporale in arrivo rende anche tutto più magico.
    Sarà quel profumo che ormai non sento nemmeno più per come mi ci sono abituato, sarà la stanchezza, ma anch’io mi sento un po’ come un ape drogata!

    Da adesso in poi il mio viaggio sarà un lungo risveglio, di quelli che capitano poche volte dopo un bellissimo sogno. Entrerò nel Verdon come un sonnambulo, con la testa ancora sdraiata tra i colori e i profumi, ma gli occhi sulla strada e ancora una volta sulle bellezze che mi si presentano.
    Arriverò in hotel al tramonto, che qui avviene con circa un ora di ritardo rispetto alla mia cara Firenze e finirò la serata in un piccolo locale sulla baia d’Angles.
    E’ Lunedì, e alle 8 di mattina è piuttosto fresca, azzarderei a dire che fa quasi freddo. Non a caso sull’arco alpino si sta battendo una forte perturbazione. Io scenderò sulla Route Napoleon verso Grasse e da qui andrò verso Nizza, prenderò il lungomare passando per il Principato di Monaco e rientrerò in Italia a Ventimiglia per poi riprendere l’autostrada. ll risveglio e il ritorno alla normalità si fa sempre più insistente… è lunedì, e il telefono di lavoro squilla, è l’ora di tornare verso casa.

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    Edited by 1MetroDaTerra - 1/9/2014, 18:34
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    E' da un pò che non scrivo!

    Nel frattempo sono successe un pò di cose!

    Per esempio ho cambiato livrea al mio GS!

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    Volevo raccontare un episodio divertente successo ieri! :D

    Sono a un pranzo con un gruppo di motociclisti..un ragazzo sta togliendo dal vetro degli specchietti dei moscerini con un panno di cotone morbido.
    Questo già mi fa pensare che è un fermone, per venir tamponato dai moscerini! :D

    A battuta gli fò - quando hai fatto ce li ho anchio due moscerini da togliere! - inidico la mia moto!

    Questo tipo attacca bottone e inizia a raccontarmi della storia della sua moto, di quanto ci ha messo ad arrivare, che è un colore particolare, che deve lavarla con attenzione sennò si sciupa, che le cromature, che qui che là.
    Con grande stupore (!!!) gli faccio i miei complimenti per come è tenuta, che sembra uscita dalla concessionaria ecc ecc.

    E lui con altrettanta soddisfazione mi racconta con quanta cura la tiene, e che, anche usandola spesso in 3 anni e avendo già (!!!) fatto 4 cambi gomma, non siano graffiati nemmeno i cerchi!

    A quel punto la mia domanda sorge spontanea, quanti chilometri ci hai fatto?!

    E lui..... con aria soddisfatta.... eeeeeeeeeeeeeee più di ottomila!!!!!! (8.000)

    Ccipicchia! :D

    A quel punto anche lui incalza! ....anche la tua è bella, è un pò sporca ma si vede che è tenuta bene! Quanti km hai fatto?!

    Ma senti, devo pensare a quando fare il tagliando dei 100.000...... :D
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    Modificato, ora si vede.

    In bocca al lupo per la vendita.
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    Pulisci completamente il carburatore... probabilmente è sporco... verifica anche il filtro dell'aria in che stato è.

    Visto il costo mettici anche una candela nuova, che male non fà.
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    Io non ho ancora capito perchè non le fanno già aggiornate....

    Le provano le moto o no?! :D
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    Mitico il nonno!

    Benvenuto!
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    Di solito smonto le ruote e ingrasso bene i cuscinetti, metto alla giusta tensione la catena e la ingrasso per bene (dopo averla pulita a fondo ovviamente) controllo tutti i serraggi possibili e immaginabili, quando non sono sicuro addirittura smollo e riavvito alla giusta coppia! Passando ovviamente dal lubrificare tutti i tipi di comandi (gas, frizione, freni, pedivelle), impostare la pressione delle gomme a seconda del carico, regolare precarico e freno idraulico del mono e potrei seguitare per alcune ore. Tanto che prima di partire per un viaggio, la mia moto brilla che nemmeno quando uscita di fabbrica!
    Nonostante tutto ciò, prima di partire c’è sempre qualcosa che non và!
    Una vibrazione di troppo, un rumorino, una stranezza che fino a quel momento “non aveva mai fatto”........
    Insomma, all’ultimo minuto vengo assalito dal terrore che questa sarà la volta buona: La mia F800GS ESPLODERA’!
    Dunque mi preparo al peggio, attrezzi di tutti i tipi, dal “normale” kit ripara gomme (leve, camere, compressorino, bombolette e toppe) cavi gas e frizione di ricambio, vari bulloni di diverse misure e tipo, cavi elettrici, spinotti e mini tester!
    Un innumerevole quantità di attrezzi che va a finire occupa un intera valigia!
    Vabbè… ma la sicurezza prima di tutto!
    E’ l’alba e in garage è ancora buio, dopo essermi accertato di aver preso tutto giro la chiave e metto in moto per far scaldare il motore.. e qui noto una cosa che non era mai successa. Facendo salire di giri il motore dal minimo, la luce anabbagliante del faro varia d’intensità, lievemente, ma ricorda molto quando le moto non avevano la batteria… e la luce variava al variare del regime di rotazione del motore.
    Panico! E’ saltato sicuramente il regolatore di tensione… o forse è l’alternatore!? Caxxo, proprio ora non ci voleva…. E adesso che faccio parto? Oppure mando tutto a monte? Cazzo, 150 di hotel prenotati buttati al vento!
    Vabbè… parto, al massimo chiamo mondial assistance!
    Ok, aspetta tom, dove l’ho messo? Eccolo, piazzato, acceso.. nooo!!!!!! E ora?! …La staffa che sostiene e alimenta il tom tom si è rotta e il navigatore non sta fermo! …cazzo tutte ora! E’ segno che non devo andare, stamani dovevo starmene a letto.
    Rimetto la moto in garage e con l’ingegno di meggaiver che disinnesca la bomba all’ultimo secondo, smonto tutto e riesco a inventarmi una soluzione temporanea fatta di superattak, frena filetti e nastro isolante. Rimetto tutto a posto e il tutto sembra reggere!
    Finalmente si parte, ma tutti questi avvenimenti mi lasciano un cattivo presagio… tanto che a stento riesco a dare gas! Guido come se avessi le uova nel bauletto, cambio marcia con la delicatezza cui si accarezzano i capelli alla morosa….
    …ma poi qualcosa cambia, il motore suona benone, lo scarico rilascia delle vibrazioni che ti scaldano il cuore e le curve che scorrono veloci come il GP di Montecarlo scacciano via tutti i pensieri!
    E così arrivi a sera con 1000 chilometri alla spalle e pensi……..
    ANCHE PER OGGI, NON E’ ESPLOSA.

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    Non è da scartare come idea... anche se parlando con gli altri due qui presenti pare preferiscano le dolomiti!
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    CITAZIONE (.atb. @ 25/6/2014, 01:23) 
    La ktm 690 enduro è molto sbilanciata verso il fuoristrada, talmente tanto da essere problematica sull’asfalto. Anche per scelte progettuali. Il serbatoio post alleggerisce l’avantreno ed insieme alla ruota da 21 crea un’accoppiata micidiale per la stabilità su asfalto. Dai 120/130 kmh (ma anche prima) ci sono seri problemi di direzionalità con la moto che sbandiera da tutte le parti. In autostrada fa sudare freddo nella fase di sorpasso di un camion specialmente a livello della cabina dove le turbolenze dell’aria sono più forti. In due la moto va un po’ meglio. Le sospensioni tarate per il fuoristrada creano notevoli trasferimenti di carico sia in frenata che in accelerazione rendendo la guida poco intuitiva. Un curvone veloce è esperienza impegnativa.

    Non ho rilevato tutti questi problemi. L'unica cosa che mi viene da pensare è che passando da un 17 a un 21 bisogna farci un pò la mano! :D

    Certo... dai 120 in sù è meglio andare solo dritto! :D

    CITAZIONE (.atb. @ 25/6/2014, 01:23) 
    Del resto parla il mercato, tutti sproloquiano di moto totale, in teoria la fotografia della ktm 690 enduro, ma nella realtà si vende col contagoccie, poche decine di pezzi nel 2013. Un motivo ci sarà. :D

    No. Ho detto con qualche modifica.... Protezione dall'aria, comodità in sella e accoglienza per un eventuale passeggero in primis... Questi almeno sono i miei motivi!
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    In quella configurazione non sò se riuscirebbe a fare le curve! :D
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    ...si infatti sarei curioso di vedere maghians con tutta la roba sull'Sv..... :D

    ma forse fa conto che porterei tutto io! ahahhahaha
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    CITAZIONE (eraz92 @ 23/6/2014, 18:01) 
    Poco fa sono salito sul k 690 motard, sono stao su 2 secondi e le cose che ho notato sono:
    Non tocco con entrambi i piedi, nemmeno con le punte (sono alto1.70)
    Ho provato a pompare le sospensioni e sono veramente dure!
    Altro non saprei dire perchè è stata proprio una toccata e fuga.
    Sarei curioso di vedere la versione enduro!

    Se non tocchi sul motard, figurati sull'enduro! Comunque toccare con entrambi i piedi non serve. Ne basta uno.

    L'enduro è un pò più morbida di sospensioni, comunque regolabili.
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    Penso che dicesse la tenda per il fatto che non serve prenotare un hotel, e non essendo obbligati a prenotare uno parte con la certezza del meteo.

    Ma lungo l'arco alpino il meteo è troppo variabile per un ragionamento del genere. Quindi il rischio di trovarsi a dormire in tenda sotto la pioggia c'è eccome.

    Io comunque non mi faccio di questi problemi. Mi sta bene anche la tenda. Basta organizzarsi. Comunque è sicuramente più stancante.
6721 replies since 16/4/2008
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